Il Diario di Viaggio del Conte Gian Giacomo Bolognini
Il Diario di Viaggio del Conte Gian Giacomo Bolognini
Entrare nella sala della Biblioteca del Castello Morando Bolognini è come fare un viaggio nel tempo.
Tre pareti della stanza sono rivestite da armadi in legno chiusi da ante nella parte inferiore, aperti invece in quella superiore.
Questi non sono gli armadi originali perché quelli risalenti al XVII secolo sono andati distrutti nel 1911 in seguito ad un incendio che ha danneggiato anche una parte del patrimonio librario.
Nella biblioteca sono conservati circa 2.000 volumi, molti dei quali databili tra il Seicento e il Settecento e trattano principalmente tematiche legate all’agricoltura.
I libri più antichi posseduti dai conti Morando Bolognini non sono conservati al Castello ma fanno parte del fondo della Biblioteca Trivulziana di Milano.
E gli armadi di questa antica biblioteca custodiscono anche preziosi ricordi della famiglia Bolognini, come il Diario di viaggio nell’Europa del Nord attribuito al conte Gian Giacomo Attendolo Bolognini (1794-1865), dato per disperso nell’incendio divampato nel Castello, ma che fortunatamente si è salvato.
Il Diario è intitolato Viaggio in Norvegia e Viaggio in Scozia e si apre con una indicazione temporale: 25 Luglio 1827.
Scampato ad un incendio è in parte carbonizzato e quindi di difficile lettura. Non sempre inoltre la grafia è chiara: il conte fa abbreviazioni e correzioni.
Il conte descrive nel dettaglio ciò che vede durante il suo viaggio: edifici, pesone, animali, ponti, boschi, valli, cascate e laghi.
Di ogni città che attraversa descrive l’edificio più importante.
Durante il suo viaggio non è solo, parla di “Compagni” e insieme alloggiano come ospiti in case o locande.
E proprio nelle ultime pagine si trova un chiaro riferimento a Sant’Angelo Lodigiano: “L’altezza di questo edificio mi fece venire in mente quella del nostro Castello di Sant’Angelo benché abbia un aspetto totalmente differente” .
Il Diario si conclude con una lista dei “Nomi di lapponi che conobbi” e questi nomi sono tradotti in italiano.
L’interesse della raccolta di questi libri consiste nel fatto di essere la biblioteca di casa di una famiglia di origine feudale e la collezione testimonia gli interessi culturali dei proprietari del maniero.
Il ritrovamento del Diario scritto dal conte ci offre inotre un importante spaccato di vita personale della famiglia Bolognini svelandoci il lato più intimo di uno dei suoi personaggi illustri.
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