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La Storia della Chiesa del Lazzaretto

Durante la terribile peste descritta dal Manzoni nei "Promessi Sposi", il 5 Luglio 1630 i delegati di sanità di Sant'Angelo chiesero al parroco che fosse destinato e benedetto un luogo per porvi gli infetti di peste essendo morto un cittadino sospetto di contagio e sepolto fuori dalla chiesa (in quel periodo i defunti venivano inumati all'interno delle chiese o attorno ad esse).

Così recitava la missiva dei delegati: " un altro luogo da noi nuovamente ritrovato più opportuno sì per essere cinto dalle acque, sì anco per avere annesse case capaci per i monatti".

Il giorno stesso arrivò il parere favorevole del vicario generale della diocesi, Mons. Mondini, il quale concedeva la facoltà di benedire il luogo scelto, che fu quello che ancora oggi a Sant'Angelo è chiamato il Lazzaretto, situato nei pressi del fiume Lambro, ed allora molto lontano dall'abitato.

Qui furono sepolti i morti del contagio che si ripetè in misura minore nel 1700.

Nel 1714 fu benedetta la prima pietra dell'attuale chiesetta del Lazzaretto che sostituì una vecchia cappella ormai in rovina dove i fedeli santangiolini si recavano a suffragare i defunti che ivi si trovavano.

I morti del Lazzaretto non sono dunque soldati spagnoli o tedeschi caduti nelle battaglie come si crede, ma nostri antenati (Archivio Parrocchiale).

La facciata molto originale si compone di un corpo elevato, con portale e grande finestra, affiancata da due corpi laterali, posteriori, molto più bassi, ciascuno con portichetto a tre archi; un campanile fiancheggia il sacro edificio.

L'interno è elegante e decoroso.

 
Rif. Bibliografici:

- Giacomo C. Bascapè - Una borgata storica - 
- Antonio Saletta

Foto Interni:
- www.lombardiabeniculturali.it

 

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Riproduzione Riservata

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