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Lettera di Tino Callegari su tre temi distinti

Spett. Redazione
Mi permetto di fare tre considerazioni sulla città di Sant’Angelo Lodigiano, volutamente dopo le elezioni del 25 Settembre 2022:

1) E’ nota a tutti l’ampia area dell’istituto Sperimentale per la Cerialicultura (CRA), conosciuto con il nome di “genetica”, ora dismessa. La proprietà è di una fondazione, legata al Ministero della Agricoltura, la quale ha in programma di venderla, questo secondo alcune indiscrezioni. Chi sarà l’acquirente? Perché non farla diventare un parco pubblico per la nostra città? L’amministrazione ha considerato tutto ciò come una grande opportunità? Questo favorita dal fatto che l’intera area dovrebbe essere classificata come terreno agricolo, quindi con valore più accessibile, e l’interlocutore è un ministero, quindi il governo. Esistono tutti i presupposti per ottenere una via privilegiata, essendo un rapporto tra enti pubblici, incluse le condizioni di pagamento. Sarebbe una grande occasione, in particolare per le nuove generazioni, alle quali, noi adulti stiamo lasciando come “eredità” solamente un consistente debito pubblico ed i cambiamenti climatici. La politica locale cosa ne pensa? Quale è il gruppo politico che vuole prendere in considerazione questa proposta? I giovani della nostra città cosa ne pensano? Riusciamo, come comunità, a costruire qualche cosa assieme? È una grande occasione, lo ripeto; evitiamo di lasciare campo libero alla sola iniziativa privata.

2) Gruppi di “disperati” girano per le vie del nostro paese, la “banda del sagrato” sempre presente “in prima serata”, auto che sfrecciano ad alta velocità in pieno centro storico, rifiuti abbandonati, tanti altri casi, non per ultimo lo “sfregio” alla edicola dedicata alla Madonna. Su questo episodio, l’ennesimo, ove è stato deturpato un simbolo importante, non ho notato una reazione particolare delle istituzioni politiche e religiose. A queste mi permetto di dire che serve il coraggio di riconoscere pubblicamente la presenza di queste criticità e serve la responsabilità di affrontarle. Non voglio essere irreverente verso alla comunità cristiana, io ne faccio parte, ma vorrei fargli notare che determinati problemi non si risolvono con “un Pater, un’Ave ed un Gloria”. La comunità non è preposta a garantire l’ordine pubblico, su questo siamo tutti concordi, ma riconoscere in maniera chiara e responsabile che esiste un problema è a mio avviso un atto dovuto. Credo che servano nuove forme di intervento ed azioni in termini di pastorale, ma questo non basta. Proviamo a portare l’attenzione anche alle istituzioni che vanno oltre la realtà locale, queste ultime spesso assenti o “impotenti” a detta di loro, ma “potenti” nei loro programmi elettorali. I consigli pastorali potrebbero organizzare “una tavola rotonda” per discutere su questi aspetti e trovare rimedi e percorsi unendo le forze disponibili. Invitando anche istituzioni di pertinenza, presenti sul territorio lodigiano. Per quanto riguarda la politica in generale, ho notato che ad oggi non è comparso alcun commento sui giornali e segnali visibili su questa vicenda, quindi, silenzio totale o quasi, e tutto questo non va bene e non fa il bene del paese. Dalla stampa locale si evince solo uno scontro o dibattito politico sterile, su aspetti di scarso rilievo, come le continue accuse tra una “fazione e l’altra” che non riguardano le esigenze dei cittadini, o ci si “scontra” sul nominativo a cui dedicare una via. Cari politici, occupatevi delle cose serie!

3) Curioso e per certi versi preoccupante l’articolo dello scorso 29 Agosto de “il cittadino”, con le dichiarazioni di un componente della attuale amministrazione, che evidenziava delle criticità all’interno dello stesso gruppo. Il caso nasce dalla assenza del primo cittadino alla udienza dei sindaci del lodigiano, con Papa Francesco. Pur riconoscendo il coraggio nell’aver reso pubblico un certo “malessere”, francamente non reputo un problema l’udienza mancata, questa è la mia modesta opinione. Di interesse particolare sono invece le dinamiche all’interno del gruppo di maggioranza, come riportato nell’articolo, dove “manca il dialogo, ci sono tre o quattro persone che decidono senza condividere con gli altri, facendo quasi le cose di nascosto” e “altri consiglieri di maggioranza, secondo me spesso non sanno cosa accade e conoscono le decisioni a giochi fatti”. Dichiarazioni che hanno portato il sindaco ad invitare qualcuno a dimettersi. Credo che il clima creatosi favorisce solo la semplice gestione ordinaria del paese, cosa che nessuno può permettersi e che nessun cittadino auspica, questo considerate le reali esigenze e problematiche della nostra cittadina. L’attuale amministrazione è al primo anno del suo secondo mandato, quindi ne rimangono ancora quattro. Auspico, quindi, che prevalga una sana motivazione nella gestione del “res pubblica” locale, nell’interesse comune e per il bene collettivo. La vera “assenza” da parte di qualcuno che ha scelto di servire il paese con cariche istituzionali, è nelle vie del nostro paese, dove si manifestano chiaramente i problemi di natura particolare. Vedendo le situazioni, incontrando ed ascoltando le persone che vivono o subiscono certe criticità si ha una maggiore consapevolezza su come intervenire e risolvere i problemi. La presenza delle istituzioni civiche ad eventi, alle processioni religiose o ai “rosari di riparazione”, anche se cosa gradita e positiva, non risolve nulla. Se andiamo avanti di questo passo sarà l’intero paese che andrà a “farsi benedire”, certamente senza dover ricorrere alle “udienze papali”.
 
Ringrazio la presente redazione per lo spazio concessomi.

Costantino Callegari
Sant’Angelo Lodigiano, 27 Settembre 2022


 

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