Lettera di Tino Callegari sulla "rissa in via Tonolli"

Spett. Redazione
La mia ennesima considerazione
"dove stiamo andando?" o "che fine stiamo facendo?"

In merito all'ultimo episodio di violenza, volutamente scrivo dopo aver atteso le reazioni della politica locale, o meglio quello che ne rimane.

Reputo opportuno fare una considerazione, sicuramente ampia, forse troppo. Questo evento è a mio avviso "un tassello" di un mosaico, la cui immagine completa potremmo chiamarla "degrado umano". Questo riferito al paese Italia. Gli altri tasselli , i più recenti, sono la violenza del branco, femminicidi e la lista continua. In estrema sintesi la nostra società è semplicemente malata.

Senza considerarlo una valvola di sfogo sui tanti mali oggi ben evidenti, il fenomeno migratorio, oramai trentennale, è un tassello importante di questo mosaico, quindi una criticità che va affrontata con maggiore responsabilità, strumenti e percorsi.

La parola accoglienza, sin troppo abusata, da sola non porta frutti, ci vuole integrazione e inclusione, ma questo può avvenire se i due soggetti "ospitante ed ospitato" scelgono di "incontrarsi", precisando che chi ospita deve rispettare e riconoscere l'ospite come persona e l'ospitato deve integrarsi e soprattutto deve comportarsi come persona all'interno di una comunità. Per integrazione intendo semplicemente il rispetto delle regole e la partecipazione alla vita della comunità, cosa che deve valere per tutti, ricordando che il nostro paese, l'Italia, ha una identità ed una costituzione ben precisa, probabilmente diverse da quella di altri paesi , ma qui siamo a "casa nostra". Quelli che non vogliono integrarsi o se considerano cosa normale risolvere i problemi con lo stesso metodo visto pochi giorni fa , reputo opportuno invitarli a cambiare paese o tornarsene a casa loro.

Nonostante le promesse fatte anche l'attuale governo nazionale è in difficoltà, ed imitando i precedenti, ha inviato la sua rappresentanza presso i paesi di partenza di questi "disperati", per stipulare accordi, soddisfacenti a detta di loro, ma senza portare ad oggi i risultati attesi. Compito per affrontare tutto ciò spetta alla comunità internazionale. Questo per la magnitudo e la natura del fenomeno. Ma come al solito tutto ricade sulla gente. Aggiungo che i fenomeni migratori aumenteranno per la mancanza di acqua e quindi assenza di cibo, in molti paesi africani, a causa del cambiamento climatico.

E' importante ricordare il triste "primato" riferito ai nostri giovani, che ogni anno lasciano l'Italia, sono molte decine di migliaia, per buona parte laureati. Mentre noi riceviamo migranti che arrivano da contesti sociali e culturali ben diversi dai nostri. Solo quest'anno e siamo a settembre, in termini di ricezione, si è "creata" una città delle stesse dimensioni di Pavia, con conseguente risposta da parte nostra nel fornire vitto, alloggio e quant'altro. Per quante nuove "città" questo si potrà fare? Per quanto tempo potrà durare questa forma di aiuto? Salvarli dalle acque è una responsabilità, ma gestirli ed ospitarli per anni è un'altra cosa. Bisogna "svuotare" l'africa per risolvere i suoi problemi? Possiamo definire e dichiarare che anche l'accoglienza deve essere sostenibile? Non possiamo trascurare le condizioni di fattibilità oltre che alla bontà, qualità ed efficacia della azione stessa ed considerare l'impatto che tutto ciò ha sulle comunità, amministrazioni incluse. Se mancano sostenibilità e fattibilità decade tutto il resto e si ottengono solo problemi. Intervenire con progetti nei loro paesi sicuramente è una strada necessaria e giusta, ma bisogna farlo.

Quindi? Evito di dire "speriamo bene", perché questa speranza io l'ho persa.

Per quanto accaduto a Sant'Angelo, episodi di questo genere non ne ho mai visti, nonostante il fatto che anche noi "vantiamo alcuni personaggi DOC". Ci troviamo in uno stato di degrado a causa di povertà culturali di alcuni e la comunità semplicemente subisce.

Sulla stampa locale c'è stato un breve intervento dei referenti di "Voltiamo Pagina" e del "Circolo Culturale Sant'Angelo Tricolore", forze di minoranza, è un segnale positivo, ma limitarsi ad attribuire la responsabilità politica ad alcuni, anche se veritiero, non basta. I precedenti governi locali hanno fallito e questo vale per le amministrazioni degli ultimi 25 anni, questo è il mio giudizio che si basa sui contenuti dei loro programmi elettorali e quanto realmente fatto o ottenuto. Recentemente alcuni degli "ex", cosi definiti dalla stampa, si sono fatti vivi spendendo parole contro la futura logistica a Marudo e l'ampiamento dell'impianto di Vidardo, cosa apprezzabile ovviamente, ma non si sono fatti vivi per quello che sta accadendo nella nostra città, quindi assenti sulla vicende locali.

Solo una persona della precedente maggioranza si è manifestata con un intervista il 26 Agosto scorso sul quotidiano "il cittadino". Mi fa piacere, condivido i contenuti, ma mi permetto di rivolgere due domande, visto che ha fatto parte della "Giunta Villa", che ha governato il paese negli gli ultimi sei anni: ve ne accorgete solo ora? Sulle soluzioni o percorsi necessari evidenziati nell'articolo cosa è stato fatto durante il vostro mandato?

Visto che per ogni campagna elettorale, tutti i gruppi politici locali hanno invitato figure istituzionali di spicco, propongo di invitarli nuovamente nella nostra città, questa volta non per l'aperitivo, ma per renderli edotti sulla nostra realtà e con il loro supporto si definiscano progetti ed iniziative, come ad esempio potenziare l'organico di chi deve controllare il territorio, alle quali bisogna dare maggiori strumenti che permettano a loro di intervenire con "chiarezza", visto che si chiamano appositamente "forze dell'ordine". Questo confortati dal fatto che qualcuno, oggi al governo, ha sempre sostenuto che "la legittima difesa è sempre legittima", questo deve valere in particolare per gli operatori della sicurezza, quindi lo si traduca in regole e leggi semplici, chiare ed efficaci per intervenire e contrastare i fenomeni di illegalità e degrado. Per quanto accaduto, ai protagonisti del triste spettacolo, cosa gli accadrà? Quale "pena" gli aspetta? Credo poco o nulla!

Una mia curiosità su quest'ultimo evento, considerato particolarmente serio, credo che l'operatore del numero di emergenza abbia ricevuto dettagli completi su quello che stava accadendo, mi chiedo quindi come mai è arrivata prima l'ambulanza e successivamente le forze dell'ordine.

Non credo sia egoistico pretendere di vivere in un paese normale, uscire di casa senza paura o poter starsene serenamente in casa senza che fuori ci sia una rissa, con uno che spara con una pistola, anche se risultata a salve.

Lavoriamo tutti per non diventare cittadini di "Sant'Angeles, provincia del far west", ove ognuno dovrà difende la sua libertà e proprietà.

Ovviamente tutto questo è semplicemente la mia opinione

Ringrazio questa redazione per lo spazio concessomi.
 
Costantino Callegari

30 Agosto 2023